Conferenza Scientifico Divulgativa
LEISHMANIOSI CANINA Una malattia degli animali trasmisibile all’uomo: indicazoni sulla prevenzione
Relatori: Dott. Antonio Santone Servizio Igiene e Sanità – San Benedetto del Tronto Dott. Danilo Mancini Dir. Sez. Veterinaria – Lab Fioroni Dott. Stefano Gavaudan Veterinario IZS Umbria Marche
Introduzione Si tratta di una malattia infettiva a carattere zoonosico, ad andamento generalmente cronico causata da protozoi del genere Leishmania. Le leishmanie vennero viste per la prima volta da Cunningham in India nel 1885 in persone affette da “bottone d’Oriente”. Nel 1903 Marchand osservò dei parassiti, simili a quelli visti da Cunningham, in strisci di milza di un cinese morto in Germania di “Kala-azar“; nello stesso anno e quasi contemporaneamente, Leishman e Donovan descrissero dei microrganismi identici ritrovati in persone ammalate di “Kala-azar”. Questi parassiti vennero denominati Piroplasma donovani da Laveran e Mesnil e Leishmania donovani da Ross, mentre i protozoi ritrovati nelle forme di “bottone d’Oriente” vennero chiamati da Wright Leishmania tropica. Nel 1909 Linderberg isolò dalle ulcere cutanee di un brasiliano un parassita denominato da Vianna (1911) Leishmania braziliensis. La prima segnalazione di leishmaniosi canina è del 1908 (Nicolle e Comte); in seguito si ebbero diverse altre segnalazioni sulla presenza delle leishmanie in altre specie animali. Per quanto riguarda l’agente vettore del parassita, il primo a sospettare i flebotomi fu Pressat nel 1905.
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